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L’aggiornamento professionale costante per l’applicazione di tecniche innovative e l’utilizzo delle alte tecnologie ci permette di offre servizi e prestazioni per la cura di difetti visivi e patologie grazie anche all’utilizzo di macchinari di altissima precisione.

L’ Aberrometria è una tecnica recente di diagnostica che permette di effettuare uno studio oggettivo della qualità visiva. Questo perché anche se si è in presenza di una buona visione sovente è possibile vedere ancora meglio.

La presenza di aberrazioni nel sistema ottico dell’occhio impedisce la formazione di immagini sulla retina di qualità eccellente. Queste aberrazioni vengono studiate con un aberrometro, strumento che proietta un fascio luminoso attraverso i mezzi dell’occhio e lo focalizza sulla retina.

Il fascio riflesso da questo punto retinico riattraversa i mezzi dell’occhio per poi essere analizzato da uno specifico sensore. Questo fascio riflesso presenterà delle distorsioni a seconda delle aberrazioni presenti nell’occhio.

Grazie a queste sofisticate misure possiamo costruire delle lenti oftalmiche che tengano in considerazione queste aberrazioni e quindi permettere una visione altamente precisa.

L’Analisi del Film Lacrimale è un test clinico utilizzato per valutare la presenza di malattia dell’occhio secco.

Per la misurazione del test, la fluoresceina viene inserita nel film lacrimale del paziente e a cui paziente viene chiesto di non battere ciglio mentre il film lacrimale viene osservato sotto un ampio raggio di illuminazione blu cobalto. Nel test viene registrato il numero di secondi che intercorrono tra l’ultimo battito di ciglia e l’aspetto del primo punto asciutto nel film lacrimale.

Se il tempo trascorso tra l’ultimo battito di ciglia e primo punto asciutto è inferiore ai 10 secondi è da considerarsi anomalo.

I recenti progressi tecnologici nel campo del glaucoma relativo all’imaging del nervo ottico ci possono aiutare nella diagnosi e nel monitoraggio del glaucoma nei loro pazienti.

Tuttavia, una corretta valutazione clinica del nervo ottico rimane il cardine nella valutazione e nella diagnosi del glaucoma.

L’esame e la documentazione del nervo ottico possono essere efficacemente raggiunti attraverso un approccio sistematico.

L’esame del nervo ottico può essere eseguito con un oftalmoscopio diretto portatile. L’oftalmoscopia diretta fornisce una visione monoscopica del nervo ottico verticale, ingrandita (circa 15x).

A seconda dell’esame specifico del paziente, alcune caratteristiche dell’oftalmoscopio devono essere regolate. Ad esempio, la dimensione della pupilla influenza l’apertura ottimale selezionata.

Idealmente, l’apertura dovrebbe approssimare la dimensione della pupilla in quanto ciò consentirà a una luce sufficiente di entrare negli occhi per fornire un’illuminazione sufficiente del fondo.

La selezione di un’apertura più grande della pupilla introduce più luce di quella che può entrare nell’occhio e crea problemi secondari come l’abbagliamento e la costrizione della pupilla.

Addizionalmente, l’uso della luce senza rosso può aiutare a identificare emorragie come le emorragie della testa del nervo ottico.

La Biomicroscopia è lo studio della densità e della morfologia delle cellule endoteliali, lo strato più interno della cornea.

Queste cellule sono deputate ad “asciugare” la cornea, per mantenerla trasparente, e a portarle nutrimento dall’umore acqueo, col quale è a contatto internamente.

Alcune patologie possono ridurre il numero di queste cellule portando alla formazione di guttae, aree di mancanza di cellule endoteliali, che nei casi più gravi possono portare alla necessità di un trapianto lamellare corneale.

L’esame non è invasivo e può essere effettuato su ogni paziente collaborante. Non richiede alcuna preparazione per l’esecuzione.

Questo esame consiste nel misurare la visione dello spazio che circonda ogni occhio. Grazie all’utilizzo di apparecchiature computerizzate che inviano stimoli luminosi ben definiti ricevendo puoi risultati che successivamente vengono elaborati ed analizzati.

L’esame del campo visivo è necessario per lo studio di molte patologie della retina, del sistema nervoso centrale dell’occhio e del nervo ottico ma soprattutto necessario alla valutazione del glaucoma.

Poggiando la fronte e mento nella macchina viene escluso dall’analisi l’occhio non esaminato e si inviano stimoli nervosi all’occhio da esaminare tramite una procedura ben definita che sarà possibile anche con la collaborazione del paziente.

Sono necessari almeno due esami per identificare lo stato di partenza del campo visivo, ed altri 3 esami ogni 2 anni; per identificare la progressione del danno è necessaria la conferma in uno o due campi visivi successivi .

In generale, l’esame deve essere ripetuto da 1 a 3 volte all’anno, con frequenza maggiore in caso di maggior rischio di progressione del danno e di minore ripetibilità dei risultati.

La chirurgia laser dell’occhio, o la correzione della visiva con laser, comporta l’uso di laser per rimodellare la superficie frontale (cornea) dei tuoi occhi in modo da poter mettere a fuoco meglio. Può correggere miopia, ipermetropia e astigmatismo.

A chi è adatto l’intervento?
La chirurgia dell’occhio del laser è adatta per la maggior parte delle persone di età superiore ai 18 anni.

Cosa comporta?
Esistono tre tipi principali di chirurgia laser dell’occhio: LASIK, SMILE e trattamenti laser di superficie.

  • LASIK – si interviene con due laser, uno per aprire un lembo sottile nella superficie della cornea, e un altro per rimodellare la cornea sottostante. Il lembo protettivo viene poi levigato e rimane in posizione senza punti di sutura.
  • SMILE: il chirurgo rimodella la cornea attraverso un piccolo foro autosigillante.
  • Trattamenti laser di superficie (PRK, LASEK e TransPRK): viene rimossa la pelle chiara che copre la cornea, in modo che il chirurgo possa rimodellare la cornea con un laser. La pelle poi ricresce naturalmente.

Tutti e tre i tipi di chirurgia dell’occhio del laser hanno risultati simili.

L’ ecobiometria oculare è esame diagnostico eseguito sia con ultrasuoni che laser è un esame ambulatoriale ed è assolutamente indolore.

Viene eseguito dei giorni prima di un intervento così da calcolare con buona precisione il tipo ed il potere ottico della lente intraoculare che sarà inserirta al posto del cristallino opaco.

Gli ultrasuoni colpiscono l’occhio che tornando indietro producono un eco che viene rilevato dall’apparecchiatura generando delle immagini sul monitor che vengono analizzate.

Con questa tecnologia si misura:

  • lunghezza del bulbo oculare, necessaria per il calcolo del potere della lente intraoculare per gli intervento di cataratta.
  • profondità della camera anteriore dell’occhio, utile per la patologia glaucomatosa e l’intervento di cataratta.
  • potere delle lenti intraoculari per occhi fachici in caso di miopie elevate.
  • spessore del cristallino e di eventuali neoformazioni interne all’occhio.

L’ RNFL (Retinal Nerve Fiber Layer) è un esame che viene effettuato per la valutazione della progressione di patologie oculari.

L’esame RNFL è in grado di registrare dati importantissimi sull’avanzamento delle malattie visive, sfruttando i cambiamenti nel nervo ottico e in particolare nello strato delle fibre nervose retiniche.

Gli interventi di microchirurgia oculare spaziano dai trattamenti di semplici difetti di rifrazione:

  • miopia
  • ipermetriopia
  • astgmatismo

alla cura di serie patologie oculari quali:

  • malattie corneali
  • retinopatie
  • glaucoma
  • degenerazioni maculari

L’accurata diagnosi iniziale comporta la valutazione non solo del difetto della vista, ma della situazione del paziente nella sua globalità.

Dalla diagnosi fino all’operazione e al post operatorio il paziente è accuratamente seguito per garantire la perfetta riuscita dell’intervento.

La microperimetria è una specifica indagine che viene effettuata sulla retina per creare una mappa della sua sensibilità ed effettuare uno studio della soglia di sensibilità retinica e della fissazione.

L’esame diagnostico permette di avere un riscontro rispetto alla salute del fondo oculare.

La precisione topografica è talmente alta che diventa possibile definire sia la sensibilità visiva della macula, che è la regione centrale della retina, che la sede e la stabilità della fissazione anche nei casi in cui l’acutezza visiva è gravemente compromessa.

Il paziente viene posizionato davanti il macchinario e vengono proiettati stimoli luminosi all’interno di un piccolo schermo.

La Tomografia ottica computerizzata (OCT) è una tecnica di imaging non invasiva, senza contatto, in grado di produrre immagini di strutture della retina con una risoluzione da 10 a 17 micron. Immagini trasversali della retina in modo simile agli ultrasuoni ma con una risoluzione molto più elevata e utilizza onde luminose invece di quelle onde sonore.

Nell’OCT,  gli strati anatomici all’interno della retina possono essere visualizzati e può essere misurato lo spessore della retina. Questo è un eccezionale progresso nell’imaging diagnostico perché consente la visualizzazione in tempo reale della microstruttura di un tessuto senza la necessità di asportare un campione bioptico ed è usato sia per la diagnosi che per guidare un intervento.

L’OCT è utile per visualizzare la patologia di molte malattie dell’occhio tra cui retinopatia diabetica, degenerazione maculare, buchi maculari, membrane epiretiniche, edema maculare, corioretinopatia sierosa centrale e optic pits (malformazioni cavitarie congenite del disco ottico).

L’ OCT da camera anteriore è un esame non invasivo di gonioscopia, che fornisce la misurazione diretta dell’angolo irido-corneale.

Con i pazienti con angusti angoli della camera anteriore, l’OCT del segmento anteriore può aiutare a determinare se il paziente è a rischio di chiusura dell’angolo e può richiedere l’iridotomia laser.

Nel glaucoma più avanzato è possibile determinare la posizione e la pervietà del dispositivo di drenaggio.

La differenziazione delle lesioni dell’iride come le cisti epiteliali del pigmento può essere vista con il segmento anteriore OCT.

La pachimetria detta anche pachimetria corneale è un esame diagnostico che consiste nella misurazione dello spessore della cornea (membrana trasparente posta anteriormente all’iride).

La pachimetria corneale è un esame utile nel caso in cui sia stata rilevata un’ipertensione oculare o il glaucoma. In caso di ipertensione oculare o glaucoma i pazienti con cornea sottile hanno un maggior rischio di sviluppo e progressione della malattia, mentre quelli con una cornea spessa sarebbero più protetti.

Questo esame è necessario a quei pazienti che si sottoporranno a un intervento di chirurgia refrattiva. Prima di modellare la cornea col laser, modificandone la forma con l’intento di eliminare vizi refrattivi (come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo), è opportuno sottoporsi a quest’esame in quanto la superficie oculare deve essere sufficientemente spessa per poter intervenire.

L’esame di pachimetria corneale è semplice, non invasivo e senza dolore. Viene anestetizzato l’occhio con un collirio specifico, ed viene appoggiata una sonda sulla superficie corneale per la misurazione dello spessore. Questo esame richiede solo una piccola collaborazione da parte del paziente.

La retinografia è un esame necessario per identificare lo schema dei vasi sanguigni sulla retina (il rivestimento più interno della parte posteriore dell’occhio).

Questo esame consente di rilevare una serie di diverse patologie retiniche come la retinopatia diabetica; retinosi pigmentaria o degenerazione maculare.

La retinografia è la documentazione fotografica dell’immagine del fondo oculare con lo scopo di valutare l’integrità e la salute delle strutture interne:

  • Retina e vitreo
  • Nervo ottico
  • Vasi sanguigni
  • Macula

L’esame è consigliato a tutti, con cadenza annuale, in particolare ai soggetti affetti da patologie oculari ovvero:

  • Miopia elevata
  • Maculopatia
  • Cataratta
  • Uveite

o patologie che interessano le strutture oculari, quali:

  • Diabete mellito
  • Ipertensione arteriosa
  • Malattie autoimmunitarie

Questa immagine è ottenibile con una fundus camera o con tecnologie a scansione laser e viene eseguita principalmente dopo instillazione di colliri midriatici sebbene esistano attualmente anche strumenti che consentono di ottenere tale immagine senza la necessità di dilatare la pupilla.

La sensibilità al contrasto è un importante complemento alla capacità di percepire la minima differenza di luminanza. La capacità di percezione tende a ridursi con l’avanzamento dell’età e causa di alcune malattie della vista.

Spesso l’acutezza visiva viene intesa solo come la capacità di distinguere delle lettere più o meno piccole poste ad una certa distanza ma in realtà esistono molti e differenti tipi di acutezza visiva.

Il minimo visibile è il più piccolo angolo visivo entro il quale l’occhio riesce a distinguere la presenza o meno di uno stimolo: se un elemento sottende un angolo visivo inferiore al minimo visibile, non vi sarà nessuna percezione.

Il test più comune per misurare il minimo visibile consiste nel variare la grandezza di una linea nera o di un puntino su uno sfondo bianco presentando quindi il massimo contrasto. L’angolo sotteso dalla linea o dal puntino sarà il minimo visibile.

Fisiologicamente questo tipo di acutezza visiva è determinato dalla stimolazione di un singolo fotorecettore visivo, illuminato diversamente dallo sfondo affinché vi sia una percezione.

La topografia corneale, è una tecnica di imaging medicale non invasiva per mappare la curvatura della superficie della cornea, la struttura esterna dell’occhio.

Poiché la cornea è responsabile di circa il 70% del potere rifrattivo dell’occhio, la sua topografia è di fondamentale importanza nel determinare la qualità della visione.

La topografia corneale è un metodo di lettura della curvatura corneale. Il topografo proietta una serie di anelli illuminati sulla sua superficie, che poi vengono riflessi nello strumento.

Analizzando gli anelli riflessi il topografo genera una mappa della cornea rilevandone le eventuali distorsioni come pure la curvatura e i  meridiani dell’eventuale astigmatismo. Questi dati possono poi essere integrati nelle lenti al momento della loro fabbricazione.

La procedura viene eseguita in pochi secondi ed è completamente indolore.

Per saperne di più chiamaci Tel: 02 49 45 13 54

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